CITTA' DEL VATICANO - La Chiesa cattolica ha un nuovo pastore universale: è Robert Francis Prevost, cardinale statunitense, che oggi, al termine di un Conclave lampo, è stato eletto Papa. Il 69enne vescovo originario di Chicago ha scelto il nome di Leone XIV, evocando una tradizione forte, ma anche un segnale di rinnovata energia spirituale e istituzionale. È il primo Papa americano della storia della Chiesa.
Alle 18:10, dopo la terza fumata della giornata, è arrivata la tanto attesa fumata bianca dalla Cappella Sistina.
Nato nel 1955 a Chicago, Robert Prevost è un agostiniano, missionario, vescovo e poi cardinale con una solida formazione accademica e una lunga esperienza pastorale, in particolare in America Latina, dove ha vissuto per oltre 15 anni, in Perù. Poliglotta e uomo di dialogo, è stato Prefetto del Dicastero per i Vescovi e membro di numerose commissioni curiali sotto Papa Francesco.
La sua elezione rappresenta una sintesi tra continuità e novità. Legato allo spirito di apertura e riforma di Francesco, ma dotato di uno stile sobrio, diretto e molto attento alla dottrina, Leone XIV appare come un ponte tra mondi: tra Nord e Sud del mondo, tra rigore spirituale e sensibilità pastorale, tra tradizione e ascolto del tempo presente.
La scelta del nome Leone XIV richiama inevitabilmente Papa Leone XIII, pontefice dell’età moderna che a fine Ottocento affrontò con coraggio le sfide sociali dell’epoca con l’enciclica Rerum Novarum. Il nome richiama forza, riforma e giustizia sociale. Ma è anche un richiamo a Leone I “Magno”, Papa della Chiesa antica che si oppose al disfacimento dell’Impero e difese la dottrina con fermezza.
Un nome che sembra annunciare un pontificato forte, pastorale ma attento alla dottrina, capace di affrontare i nodi cruciali del nostro tempo: la pace, le disuguaglianze, la crisi ambientale, la sfida dell’intelligenza artificiale e il rapporto con la scienza e le culture globali.
L’elezione di un Pontefice statunitense è un fatto storico. Mai prima d’ora un cardinale americano era salito al soglio di Pietro. Questo gesto segna una nuova fase per la cattolicità universale, che da tempo guarda oltre l’Europa e riconosce la vitalità del cristianesimo nelle Americhe, in Africa e in Asia.
Al tempo stesso, Robert Prevost non è solo “americano”. La sua biografia missionaria, il legame profondo con l’America Latina e la spiritualità agostiniana gli conferiscono un carattere profondamente globale e radicato, lontano da ogni stereotipo culturale o ideologico
Il pontificato di Leone XIV si apre a pochi mesi dal Giubileo del 2025, evento che richiamerà a Roma milioni di fedeli. Tutti attendono ora la prima omelia, il primo Angelus, il primo documento ufficiale di questo nuovo Papa, che si troverà a guidare la Chiesa in una fase cruciale, tra grandi speranze e delicate transizioni.
Il mondo lo osserva. La Chiesa prega. Leone XIV inizia oggi il suo cammino. E con lui, più di un miliardo di cattolici nel mondo.